lunedì 24 novembre 2014

INDUSTRIA DISCOGRAFICA DEL MALE #1 - LABEL INDIPENDENTE? PRIMA PARTE

Industria Discografica Del Male - #1 Label Indipendente? Prima Parte

aggiornato

Parlare di etichette indipendenti può richiedere molto tempo. Cercherò di essere breve e chiaro.
Per il momento direi di tralasciare la parte storica. Parlare di etichette discografiche prima di internet non ci torna molto utile (per ora). Rimaniamo ai nostri giorni.

Avere un'idea chiara sul panorama delle label indipendenti in Italia non è facile. Fare però uno sforzo per capire quale realtà sia più appropriata alla vostra musica, vi aiuterà a non girare a vuoto. Oggi è possibile trovare una grande varietà di etichette operative nei generi più diversi. Un conteggio delle label indipendenti e underground nel mondo è pressochè impossibile. Oggi una band italiana può tranquillamente proporre la propria musica all'estero. Siglare un accordo estero prima di trovare una label in Italia, non è uno scenario così paradossale.

Nel metal ad esempio, possiamo trovare etichette che stampano poche decine di cdr. In questo caso siamo in ambito DIY. Le cose si fanno per passione, i soldi sono pochi e si tende a "fare i dischi a mano". Se volete diventare delle Metal-stars, la "DIY label" potrebbe essere semplicemente il primo passo verso altre realtà discografiche in grado di offrire maggiori possibilità alla band.

Evitiamo per ora di entrare in ambito DIY dove ci sono regole interne diverse. Tralascerei anche, per il momento, il discorso netlabel.

Le etichette indipendenti che oggi un artista o una band può incontrare sono molte e differiscono per "portata", genere e mercato di riferimento. Oggi abbiamo nuove label nate col digitale insieme alla vecchia guardia che ancora il digitale lo sta assimilando. Ci sono etichette per cui l'aspetto promozionale legato al web è molto rilevante. Altre label, invece, sembrano voler ignorare fino all'ultimo le enormi potenzialità di internet. Se siete molto attenti a questo genere di cose, un'etichetta di vecchia data potrebbe rivelarsi carente sotto questo profilo. Dall'altra parte abbiamo etichette nuove di zecca che curano tantissimo tutto ciò che legato al web, ma sono assolutamente impreparati a gestire l'attività discografica quando questa diventa più impegnativa e articolata.

Cercate di capire in che ambito volete muovervi. Cercate di avere le idee chiare in merito a quello che volete ottenere dalla musica. Una volta che conoscerete meglio la vostra proposta musicale e il contesto in cui vi andrete a muovere, la scelta della label sarà quasi naturale.

Vediamo alcuni esempi pratici, ovvero quello che vi capiterà di trovare nel momento in cui deciderete di cercare una label.

1. Label DIY - Underground.

In questa categoria rientrano molte piccole label attive in ambito metal estremo. Solitamente si tratta di stampare copie e distribuirle autonomamente o tramite altre label e distro (distribuzioni indipendenti e underground). La distribuzione include vendita e trading. I Cd (vinili o cassette) vengono venduti o scambiati con altri titoli su supporto fisico. Siamo nell'underground, ma ci sono comunque label che si muovo a livelli diversi. Da 30 cdr stampati in casa a poche centinaia di copie in formato Pro: questo il range in cui ci si muove. In questo ambito diventa importante capirsi su definizioni come: cdr, cdr with procovers, procdr, procd, cd. Il tutto ruota intorno alla realizzazione di cd e la parte promozionale segue le coordinate dell'underground. Oggi le etichette DIY e underground spesso utilizzano internet, che permette di raggiungere facilmente il pubblico di nicchia cui spesso questa tipologia di label si riferisce. Ora è possibile trovare label di questo tipo che si muovono in ambito digitale. Offrono gli album a prezzi accessibili o gratuitamente tramite portali come Bandcamp. Solitamente si procede con accordi che non includono contratti. Livello di accessibilità: alto

2. Etichette agli esordi.

Mentre l'underground è maggiormente legato a certe coordinate sonore. Gli esordi sono tali per tutti. Ora navigando in rete in cerca della vostra label vi capiterà di imbattervi in realtà nate da poco e questo fa una certa differenza. Escludendo etichette appena nate da altre etichette o create da operatori attivi da anni, spesso si tratta di uno o più individui guidati dalle migliori intenzioni. Tenete conto che si parte dal basso e questo vale anche per le label. L'attività di una label emergente spesso viene effettuata da persone che hanno già un lavoro. Non potendo partire subito con un business legato alla musica, muovono i primi passi gestendo la label nel tempo libero o infliggendosi lavoro notturno sfiancante. Diffcilmente hanno accesso ad una distribuzione che non sia esclusivamente digitale. Livello di accessibilità: alto

Metal - rock alternativo - indie -punk

Se il vostro procetto musicale si muove in questi territori, vi capiterà di trovare etichette che in pratica sono una o più persone e una pagina web (+ canali social). 


Pop - Rock - Musica Italiana

Ci sono label generaliste che trattano diversi generi, di solito evitando gli estremismi in tutti i sensi. Se non hanno alle spalle la copertura di un gruppo o di un'azienda più grande, si muovono secondo le coordinate descritte in precedenza. In questo ambito si passa velocemente da etichette che possono offrire una copertura (di mezzi e mediatica) limitata a realtà più solide e in grado di dare ai propri prodotti discografici il supporto necessario.

Dance

Le label emergenti in questo settore probabilmente vi offriranno deal che puntano tutto sul digitale.



Prosegue nella seconda parte!


(C)(P) 2014 IDDM Tutti i diritti riservati.




domenica 23 novembre 2014

Industria Discografica Del Male - #0 Intro

Industria Discografica Del Male - #0 Intro

Vi presento una nuova splendida rubrica: Industria Discografica Del Male. In questo spazio vorrei portare alla vostra attenzione alcune cose che ho notato in questi ultimi anni. Dopo aver militato in una band per molto tempo sono passato (insieme ad uno dei membri della mia band) a gestire un'etichetta discografica indipendente. Posso portarvi il mio punto di vista sull'industria discografica indipendente. Non posso parlare di major, ma di certo posso portarvi una visione dell'indipendente e dell'underground. Anche se sono operativo dal 2008, ho già avuto modo di rimanere sconcertato di fronte alle assurdità di musicisti e operatori. Ho capito di aver fatto le stesse cazzate anni prima, quando con la band mi approcciavo a etichette e operatori nel modo sbagliato. Non offendetevi se vi riconoscete, io sono il primo ad aver sbagliato clamorosamente. La gente deve sapere! La cosa non è limitata a chi compone e suona, ma coinvolge anche gli operatori e quelli che cercano di esserlo. :D

A breve:
Industria Discografica Del Male #1 - Label Indipendente?

(C)(P) 2014 IDDM
Tutti i diritti riservati.




5555